Che cos’è Life DNATest sensibilità alla caffeina
Il Test genetico sensibilità alla caffeina identifica i soggetti più suscettibili agli effetti della caffeina, molto variabili da persona a persona e ampiamente studiati.
Come noto, la caffeina è una molecola stimolante naturale contenuta in alimenti e bevande come caffè, tè e cioccolata. La caffeina agisce a livello del Sistema Nervoso Centrale: un consumo eccessivo di caffeina è stato associato a lungo termine a problemi cardiovascolari e, in donne gravide, a un ridotto sviluppo del feto.
Quali geni analizza
L’esame genetico per la sensibilità alla caffeina analizza le varianti del gene CYP1A2, che codifica per il citocromo P-450 1A2.
Questo enzima è il principale responsabile del metabolismo della caffeina: alcune varianti genetiche corrispondono a una bassa attività enzimatica, e quindi a una lenta eliminazione della caffeina dall’organismo.
A chi è rivolto il Life DNATest sensibilità alla caffeina
L’esame genetico per la sensibilità alla caffeina è rivolto:
- a tutti i consumatori abituali di bevande e alimenti contenenti caffeina che desiderano limitarne gli effetti collaterali: ansia, insonnia, disturbi digestivi, tachicardia.
Come viene eseguito il test
Il test sensibilità alla caffeina, come gli altri Life DNATest, si esegue autonomamente con un tampone buccale a secco che consente il prelievo di cellule della mucosa del cavo orale.
Una volta arrivato nel Laboratorio Lifebrain, il DNA viene estratto e analizzato per evidenziare le varianti del gene presenti.
Come interpretare i risultati del test
L’analisi delle varianti genetiche può dare differenti risultati e raccomandazioni per il paziente:
- Genotipo AA: attività più veloce del citocromo p450 e metabolismo molto efficiente della caffeina.
- Genotipo AC: metabolismo della caffeina non ottimale.
- Genotipo CC: attività enzimatica lenta e metabolismo poco efficiente della caffeina.
Negli ultimi due casi (AC e CC) i soggetti devono limitare la quantità di caffeina della dieta, in un’ottica di
prevenzione di possibili disturbi e patologie cardiovascolari.
Con il referto il paziente riceve una tabella esplicativa dei risultati: in ogni caso, il referto deve essere interpretato da uno specialista medico alla luce del quadro clinico e di altri fattori.